La storia della Sardegna si snoda tra invasioni, respingimenti, autodeterminazione e una cultura che nel corso dei millenni ha assunto molteplici sfaccettature. Qui, nel cuore dell’isola, in una città che ha dato i natali a una premio nobel, poeti, scrittori e intellettuali che hanno fatto conoscere Nuoro nel mondo, nasce l’associazione culturale l’Intermezzo. Il 1988 è la data del primo festival jazz in un luogo dove nessuno avrebbe puntato un centesimo, eppure, dopo anni di musica, progetti sul territorio, manifestazioni e cultura, siamo ancora qui alla scoperta di nuove forme d’arte e intrattenimento, dell’enogastronomia e la valorizzazione di ogni aspetto della nostra terra e delle sue potenzialità nel panorama internazionale.

Guidato dal percussionista, compositore e polistrumentista americano Kahil El’Zabar, l’Ethnic Heritage Ensemble rappresenta una delle formazioni più longeve e significative del jazz afroamericano contemporaneo. Fondato nel 1974 a Chicago, il gruppo incarna la visione spirituale e creativa della celebre AACM (Association for the Advancement of Creative Musicians), un movimento che ha rivoluzionato l’estetica del jazz d’avanguardia.
Insieme a Corey Wilkes (tromba), Alex Harding (sax baritono) e Ishmael Ali (violoncello), El’Zabar porta sul palco un dialogo musicale che fonde energia tribale, lirismo e improvvisazione, in un linguaggio che celebra le radici africane e la libertà espressiva afroamericana.
Il loro concerto a Nuoro si annuncia come un rituale sonoro capace di trascendere i generi, un’esperienza collettiva che unisce spiritualità, ritmo e poesia, e che testimonia l’influenza profonda di El’Zabar, collaboratore di leggende come Pharoah Sanders, Nina Simone e Stevie Wonder.

Un incontro tra tradizione e voce popolare con Andrea Deplano e il Tenore Murales di Orgosolo, in un appuntamento dei “Racconti musicali” dedicato alla memoria e all’identità del canto sardo.
Il progetto nasce dall’esigenza di custodire e reinterpretare la coralità del canto a tenore, dichiarato dall’UNESCO patrimonio immateriale dell’umanità, restituendolo in una forma viva, dialogica, capace di raccontare il presente attraverso le sonorità del passato.
Il Tenore Murales, tra i più rappresentativi gruppi di Orgosolo, unisce voci potenti e armoniche in un equilibrio raro tra tradizione e sensibilità contemporanea, mentre Deplano, musicista e ricercatore, ne accompagna l’esecuzione con racconti, canti e riflessioni che attraversano le radici più autentiche della cultura barbaricina.

Con “L’Arte dei Giganti”, il sassofonista e compositore sardo Gavino Murgia presenta una nuova produzione che unisce mito, musica e tecnologia, in un viaggio multisensoriale dentro l’anima arcaica e moderna della Sardegna.
L’opera, firmata da Medinsard – Centro di Produzione Musicale riconosciuto dal Ministero della Cultura, trae ispirazione dai Giganti dell’arte sarda e dalle civiltà mediterranee, fondendo strumenti ancestrali e digitali, immagini, luce e suono.
In scena con Murgia ci saranno artisti di spicco come Valerio Mileto (oud), Daniele Di Bonaventura (bandoneon), Marcello Peghin (chitarre) e Ruben Bellavia (percussioni), per uno spettacolo che fa dialogare il patrimonio archeologico sardo con le più moderne tecniche di mapping 3D e realtà aumentata.
Un’esperienza che coniuga ricerca storica e spettacolarità contemporanea, restituendo alla Sardegna il ruolo di crocevia culturale nel cuore del Mediterraneo.
Uno spettacolo multimediale, frutto dell’intuizione di Gavino Murgia, virtuoso del sax, polistrumentista, compositore contemporaneo e grande ricercatore delle tradizioni popolari, in scena con un gruppo di artisti sardi e internazionali dal calibro di Giuseppe Frana (Oud e saz); Luciano Biondini (accordeon); Marcello Peghin (chitarre) e Jason Cagwin (percussioni e batteria). Uno show caratterizzato dalla continua interazione tra musicisti e immagini – proiettate da schermi Led ad altissima definizione – e dove musica, immagini, luce e suggestioni costituiscono un unicum sensazionale e coinvolgente. Uno spettacolo che utilizza mapping 3D, e installazioni interattive per creare scenografie dinamiche che trasformano ogni location in un palcoscenico unico e dove l’integrazione della realtà aumentata e virtuale offre al pubblico un coinvolgimento senza precedenti.

Un viaggio sonoro tra mari, lingue e culture, Bent’è Mari è una produzione originale di Medinsard che riunisce quattro grandi voci del Mediterraneo: Elena Ledda (voce, Sardegna), Matteo Leone (voce, corde, percussioni), Marzuk Mejri (voce, fiati, Tunisia) e Roberto Taufic (chitarra, Brasile).
Il progetto attraversa secoli di rotte e incontri, intrecciando melodie sarde, arabe, tabarkine e portoghesi in un dialogo musicale che celebra la diversità come radice comune.
Le sonorità evocative e la pluralità linguistica fanno di Bent’è Mari una riflessione poetica sulla memoria del mare e sul legame che unisce i popoli che lo abitano, restituendo la voce delle isole, dei deserti e delle coste lontane.
Uno spettacolo che invita all’ascolto e alla consapevolezza, in cui le tradizioni si fondono per raccontare il Mediterraneo come un’unica, grande anima in movimento.

Il Cala Gonone Jazz Festival nasce nel 1988 come progetto dell’associazione “Intermezzo Nuoro”.
Dal 1988, la manifestazione ha avuto il piacere di ospitare i più grandi esponenti del panorama jazz internazionale, italiano e locale godendo della commistione delle sonorità più disparate.

Il festival Animanera nato nel 1995 è un progetto della associazione Intermezzo di Nuoro. In questi anni l’associazione ha portato sui palchi di Nuoro nomi importanti del panorama musicale Internazionale spaziando dai vari generi Soul, Rock e Gospel.
Tutte le produzioni originali raccolte in immagini
In questa sezione trovate tutte le manifestazioni che non rientrano in un progetto specifico